Il nudo e il sapore del realeAnastasia Chernyavsky nudi foto
Cosa è esattamente la censura ai tempi del web virale? Quale è l’autorità che opera il controllo della comunicazione o di altre forme di libertà? Quanto sono libere le nuove piattaforme di comunicazione pubblica?Anastasia Chernyavsky nudi foto
Queste sono le domande che mesi fa hanno fatto il giro dei social network alla notizia dello scatto censurato da Facebook della fotografa russa Anastasia Chernyavsky. Un autoritratto allo specchio di una madre nuda assieme ai suoi figli.
Basta fare un giro veloce sul web per trovare informazioni a volte sommarie su società di moderazione assoldata da Facebook, categorie censurabili, servizi di censura venduti a società terze, con manodopera dislocata nelle economie emergenti o nel terzo mondo. Sembra tutto molto fumoso, poco controllato, frutto forse nemmeno di un nuovo bigottismo, quanto più di un cortocircuito, di incapacità o di paura di osare.
Questa immagine Facebook l’ha rimossa giudicandola potenzialmente offensiva. Il web per ribellione l’ha poi moltiplicata all’infinito in nome della libertà d’espressione e di visione, amplificandola e portandola davanti al doppio degli utenti che l’avrebbero vista, ribaltando la censura, come un anticorpo. Repressione e democrazia digitali automatici.
Anima, corpo e foto
Noi ci limitiamo a una riflessione silenziosa, mostrandovi che altrove è sempre possibile raccontare il mondo senza paura, mostrando l’arte senza troppe domande sul confine tra erotismo e pornografia. Tra ribellione e violenza. Tra follia e paura.
Questi sono gli scatti sensuali e confidenziali della fotografa russa, momenti rubati dalla sua Rolleiflex, piccole dichiarazioni d’amore alla vita familiare.
Ognuno di noi ha un proprio spirito critico, una propria capacità di leggere un’opera e il suo livello artistico. L’arte in realtà è nient’altro che la capacità di trasmettere uno stato d’animo, un esercizio intimo troppo difficile da catalogare.
La fotografia attimi del reale, ne cura ogni minimo dettaglio particolare, portando all’occhio quello che di solito ci sfugge ad occhio nudo. Lo “scarto” reale che avviene e fondamentale per la concezione materiale-ideologica del fare una foto. I soggetti di queste foto riprendono una costante intima, ma anche qualcosa che sta ancora più in fondo rispetto al normale quotidiano. La fotografa riporta a galla il simbolo del corpo nudo, esponendone il concetto e classificandolo come intima trasposizione di se stessi. Foto che parlano intimamente, del e per l’anima.
Anastasia Chernyavsky nudi foto
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