Un corto cino-canadese
Bao è uno dei corti più importanti nell’enorme e ricco panorama della Pixar animation studios per almeno un numero imprecisato di motivi, uno dei quali è certamente legato alla sua regista canadese di origini cinesi. Domee Shi è la primissima donna che dirige un cortometraggio del famosissimo studio della Pixar. Un altro è invece l’interesse della Pixar di unire varie tematiche. su un piano multiculturale, come già successo con Sanjay’s Super Team, utilizzato come apripista per il film ”Il viaggio di Arlo”.Bao corto pixar raviolo
La storia di un raviolino
La prima curiosità che salta subito all’occhio osservando le immagini di Bao è il raviolo cinese attorno al quale si concentra il plot della storia: la sua adorabile, soffice rotondità è quella che cattura l’interesse del fruitore e fornisce. il principale appeal per il pubblico più giovane. Ma questa è solo la superficie del commovente corto di Domee shi, l’inizio di una storia la cui vera protagonista è la madre cino-canadese. che vi si dedica in modo viscerale e morboso.Bao corto pixar raviolo
Lo accudisce e cresce fino a quando l’età non porta il figlio a volere più spazio e libertà, ”partorendo” nella madre quella che molti conosco. come ”sindrome del nido vuoto”, ovvero l’incapacità di accettare che il proprio figlio lasci la propria casa, pronto a vivere una propria vita e a crearsi uno spazio nel mondo, l’incapacità. di gestire la distanza delle persone più importanti della nostra vita, ossia i figli.
Gli spettatori più giovani potranno godersi tutto ciò, ma potranno non cogliere le implicazioni e il sottotesto degli sviluppi della trama che saranno invece più accessibili ai loro accompagnatori adulti. Poco male, la grande animazione può, e deve, fare anche questo. Ecco a voi il video:Bao corto pixar raviolo
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