Il fantastico del ‘900Fantastico Goya Bosch pittura
Per conoscere più da vicino il fantastico nell’arte del XX secolo, non dobbiamo dimenticare che esso rappresenta un filone, che accompagna la storia dell’arte dalle origini ai nostri giorni, e che una stretta correlazione lega tra loro le sue varie manifestazioni. Rispetto a specifiche correnti e a particolari epoche artistiche caratterizzate da limiti cronologici ben precisi, il fantastico esiste da sempre e appartiene all’arte di ogni tempo e ogni luogo. Forme e contenuti fantastici si ritrovano nel manierismo, nel simbolismo, nel surrealismo, nel dadaismo, come anche in altri movimenti. Qui, il fantastico verrà analizzato limitatamente all’arte del ‘900 anche se non si trattò, in effetti, né di una corrente, né di una scuola o di un movimento con precise finalità: queste categorie, tuttavia, ne facilitano la comprensione a posteriori. Per questo si parlerà di gruppi , espedienti classificatori per poter agevolare lo studio di tale fenomeno.Fantastico Goya Bosch pittura
“la coscienza dell’io”
Il fantastico. costituisce. un aspetto importante dell’arte del XX secolo, spesso. considerato, in virtù di una visione superficiale e incompleta, in contrasto con le manifestazioni delle avanguardie di stile. Invece, come. afferma Rainald Goetz nel suo romanzo Irre (Folle) : “Nulla è cosi sconvolgente come ciò che è autentico, niente è così. incredibile come la realtà vera”. E anche nell’arte figurativa il fantastico rappresenta una particolare visione del reale e non la sua negazione.
Del resto, la presenza del fantastico si riscontra. anche nella letteratura, nell’architettura, nella musica, nel cinema. e, persino, nella scienza. dove le tendenze fantastiche si esprimono in originali teorie basate. sulla casualità. Nell’arte figurativa del ‘900, il fantastico sposta il suo. raggio di azione dall’esterno all’interno, all’individuo: l’osservazione fantastica del mondo esterno, della natura, del cosmo, cede il passo a uno sguardo introspettivo sulla persona, sull’individuo, il proprio corpo, l’Io.
Strano, Kitsch, imbarazzante
La moderna psicologia ritiene di poter conseguire una nuova conoscenza dell’interiorità dell’uomo, dagli insegnamenti e le scoperte di Freud, attenzionando l’inesplorato inconscio: dai sogni, ai sentimenti e desideri. In tal modo si apre uno squarcio sull’ “altro”, ma anche sulla propria peculiare diversità. E mentre nella scienza le possibilità di una conoscenza di questo tipo incontrano comunque dei limiti , nell’arte ciò non avviene. Il fantastico contribuisce a esplorare e a interpretare l’animo dell’uomo, giungendo in tutte le epoche anche a forme di estremizzazione di fronte alle quali, a volte, finisce per soccombere, con il conseguente rischio di diventare grottesco, scurrile, settario, manierato, o addirittura scialbo e kitsch.
D’altro canto, il fantastico può essere visto come l’altra faccia della medaglia rappresentata dalle tendenze razionaliste, costruttiviste e analitiche dell’arte ufficiale sia essa realista, astratta, minimalista o altro ancora. Dal gioco dei contrasti e delle influenze reciproche traggono vantaggio entrambe le facce della medaglia e il fantastico con la sua singolare incisività, i suoi eccessi, le sue stravanganze riflette le sue infinite sfaccettature della percezione del reale. Volendo usare un’immagine poetica, il fantastico, nelle sue varie accezioni, mette all’arte le sue ali varipinte.
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