Seilbahn, dolomites Gursky foto arte Dolomiten
Figlio di un fotoreporter, Andreas Gursky nasce nel 1955 a Lipsia, nella Germania dell’Est, e cresce in un momento di forte sviluppo della fotografia,. soprattutto documentaristica. In questo contesto di attenzione alla realtà,. Gursky comincia il suo percorso creativo verso la rappresentazione di paesaggi naturali e luoghi della società industrializzata, che però non potrebbe differire maggiormente dalla puntuale e circoscritta descrizione del reale. Gursky foto arte Dolomiten
Le sue fotografie, infatti, sono vere trappole visive, in cui piccoli interventi successivi creano uno smarrimento nello spettatore,. consapevole dello scarto esistente tra ciò che guarda e ciò che crede di guardare: sono le modifiche realizzate in digitale, la saturazione dei colori e una generale assenza di profondità a creare. questa sensazione di fotogenicità quanto mai inautentica. Gursky foto arte Dolomiten
Le grandi dimensioni delle sue immagini mirano a fare entrare nella composizione lo spettatore, che in questo modo può coglierne ogni dettaglio. In Seilbahn, Dolomiten, questo procedimento è evidente , e osservandolo ci si sente parte dello scorcio in cui le vette delle montagne sono nascoste dalla nebbia: uno scatto in cui la tensione verso il Sublime è particolarmente evidente. e legata alla tradizione artistica segnatamente germanica. E’ ancora presente, inoltre,. l’influenza degli insegnamenti dei coniugi Becher, suoi professori all’accademia di Dusseldorf,. i quali predicavano una rappresentazione dei luoghi piatta e anonima in cui gli esseri umani non fossero contemplati.
I ”templi” occindentali
Successivamente , al centro dell’interesse di Gursky saranno piuttosto i templi del sistema occidentale, la borsa, la fabbrica, gli hotel, le vetrine dei negozi. Uomini e donne saranno presenti, riconoscibili anche se in numero vastissimo, ma rimarrà costante la convinzione che la rappresentazione del reale non possa e non debba. corrispondere al prototipo originale. Gursky foto arte Dolomiten
I primi successi tuttavia sono incentrati su panorami e luoghi di relax e hanno dimensioni medio-piccole, non oltre i 50×60 cm. Solo attorno ai 25 anni Gursky si dedica al grande formato e si converte alla fotografia a colori, spesso molto vivaci e vari, immortalando soggetti di grandi dimensioni come edifici ( Paris, Montparnasse, 1993 ), luoghi ordinatamente affollati come gli scaffali dei supermercati ( 99 Cent II Diptychon, 2001 ), affollate sale di contrattazione finanziaria ( Chicago Board of Trade II, 1999 e Tokyo Stock Exchange, 1990 ), un concerto del primo maggio ( May Day IV, 2000 ) etc.
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