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Mona Hatoum: dalla video arte allo studio della vulnerabilità e sofferenza dell’uomo

Chi è Mona Hatoum? Hatoum opera arte Map

Nata a Beirut nel 1952 da famiglia palestinese, all’insorgere della sanguinosa guerra civile libanese Mona Hatoum si ferma a Londra dove studia presso la Slade School of Art. Inizialmente interessata al video e alla performance. (negli anni ottanta), dai primi anni novanta rivolge gradualmente i suoi interessi verso suggestivi lavori d’installazione, realizzando opere che ben presto le procurano riconoscimenti e importanti inviti a esporre, fra il 1993 e il 1995, in sedi come l’Arnolfini Gallery a Bristol, il Centro Pampidou a Parigi (per Passages de l’image) e la Tate Gallery di Londra.

Dalle strutture in griglia di ferro che paiono alludere a claustrofobiche strutture di detenzione e di opprimente violenza, ai video-ambienti dedicati a un’autentica endoscopia che esplora l’interno del corpo dell’artista,. fino alla serie di oggetti quotidiani e domestici trasformati o ingigantiti, ogni lavoro ha articolato taglienti riflessioni sul tema della vulnerabilità e della sofferenza. Hatoum opera arte Map

Map

Partendo da situazioni o da oggetti concreti di significativa forza comunicativa, Hatoum ha preferito concentrarsi su alcuni specifici aspetti sottolineandone caratteristiche latenti e inquietanti, spesso non immediatamente percepibili,. ma che poi si rivelano pienamente. Map (Mappa) è un caso esemplare. Utilizzando semplici biglie d’acciaio, la vasta e spettacolare installazione compone una rappresentazione geografica dei continenti.

Come sospesa tra la fragilità della temporanea composizione e l’innegabile durezza e freddezza del materiale adottato, la ”Mappa” in questione rispecchia. in tutta la sua innegabile evidenza la provvisorietà di ogni rappresentazione e definizione. Il particolare statuto geopolitico dei paesi raffigurati sembra. trovare un’adeguata e pur paradossale visualizzazione che ben si lega anche alla capacità sempre rigorosamente controllata dell’artista di elaborare una grammatica plastica e visiva di algida. e tagliente raffinatezza.

La meditazione sviluppata sul delicato tema dell’identità politica geografica si scontra con l’immediata rappresentazione che metaforicamente bel illustra la porosità e mobilità dei confini. Ecco dunque, ancora una volta, emergere con gelida precisione quel lavoro di scavo e di approfondimento sul concetto di identità,. portato avanti da anni da Hatoum, ogni volta in nuove e spettacolari forme di espressione plastica. Hatoum opera arte Map

 

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