Un ”oceano” d’immagini
L’universo cinematografico è cosparso da piccole perle sconosciute a molti, vere e proprie opere d’arte che per un motivo o per l’altro non hanno la diffusione che meritano. Tra questi, un posto sul podio spetta a Il Vecchio e il Mare (1999), un cortometraggio d’animazione basato sulla storia dell’omonimo romanzo di Ernest Hemingway. Il regista, il russo Aleksandr Petrov, ha utilizzato una tecnica piuttosto particolare ma efficace, e il lavoro gli è valso il premio Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione.hemingway corto animazione oscar
La pittura su vetro è la tecnica principale utilizzata per realizzare il corto: Petrov ha realizzato ciascuno dei 30.000 fotogrammi su lastre. di vetro, posizionate su più livelli per realizzare un’idea di profondità, lavorando con dei colori ad olio che distribuiva con i pennelli e con le dita. Finito il disegno lo fotografava, per poi dedicarsi al frame successivo; a volte gli era sufficiente modificare leggermente il dipinto, ma spesso era necessario pulire le lastre e ripartire dall’inizio.hemingway corto animazione oscar
Come possiamo immaginare, un lavoro del genere ha richiesto moltissimo tempo per essere portato a termine: per realizzare i venti minuti circa della pellicola, infatti, Petrov ha impiegato più di due anni. Nonostante ciò, si è trattato di un tempo ben speso, soprattutto per i riconoscimenti internazionali ricevuti e per il valore artistico raggiunto dell’opera. Ogni fotogramma può essere accostato alla tecnica impressionista per i contorni non ben definiti ( simili a schizzi di colore ) e le emozioni del racconto. e lo struggimento dei personaggi nella loro difficile lotta per la sopravvivenza.
Una trama di piaceri e dolori
In 20 minuti si racconta la storia di Santiago, un vecchio pescatore di Cuba che da troppi giorni non riesce a catturare nulla nella sua rete. In paese si sentono voci, si comincia a vociferare che sia perseguitato da una maledetta sfortuna e Manolin, un ragazzo che lavora per il vecchio sin da bambino e e molto. legato all’anziano, viene costretto dai genitori a smettere di andare a pescare con lui. Santiago affronta da solo la potenza dell’oceano, dove intraprende una devastante lotta con un marlin. di dimensioni spropositate, talmente enorme da trascinare la sua barca per giorni interi.
Santiago è un personaggio tragico ma stoico, che nonostante le difficoltà affrontate riesce comunque a far riemergere quel desiderio. di lotta e forza interiore capace di fare invidia persino ad un uomo molto più giovane e fortunato di lui. Intraprende una sfida contro il marlin, che diventa la sua Moby Dick; tra i due si instaura un rapporto profondissimo, costruito sul rispetto reciproco ma anche di voglia di vincere la scontro. È un interminabile combattimento tra due forze della natura, l’uno sorretto da un’incrollabile forza di volontà, l’altro trascinato da un incredibile vigore selvaggio; ispirato da questa immagine, il vecchio si lascia trasportare nostalgicamente a un episodio della sua giovinezza, quando aveva sfidato e battuto l’uomo più forte del porto di Casablanca. in un’interminabile partita a braccio di ferro, durata un giorno e una notte.hemingway corto animazione oscar
Quella con il pesce prende così la forma della sua ultima grande battaglia, combattuta più contro i propri limiti che contro qualcun altro. Per questo il vecchio prova pietà verso quella creatura tanto maestosa, ma si tratta di un duello che non può assolutamente perdere: l’orgoglio è l’unica cosa che gli resta. Questo sentimento di pietà lo porta tuttavia a sognare di volare a fianco del marlin, in un mondo fantastico. dove il cielo e il mare si fondono fino a non poterli più distinguere; allo stesso modo si sono fusi i loro due animi nel momento in cui il pesce ha abboccato all’esca, uniti da una lenza e soprattutto. dalla volontà granitica di restare aggrappati alla vita. Ecco qui il link del cortometraggio:
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