Il macigno della perdita

Dov’è il mio corpo? è un film d’animazione francese, presentato al Festival di Cannes all’interno della Semaine de la Critique. Primissimo lungometraggio diretto da Jérémy Clapin e tratto dal romanzo Happy Hand di Guillaume Laurant, scrittore e sceneggiatore (tra le sue opere troviamo la scrittura di Il favoloso mondo di Amélie), ed è interpretato da Victoire Du Bois, Patrick d’Assumçao e Hakim Faris. La pellicola è bagnata da ricordi: le persone, gli oggetti e anche le parti del corpo. Momenti del passato che cercano di ricongiungersi con ciò che si era separato e andato perduto. La perdita dei genitori è uno di questi casi, un legame che, una volta perso, non potrà mai più essere recuperato ma il cui ricordo perdurerà per sempre nella mente di chi ha subito questa mancanza, che sia attraverso il protagonista ( in questo caso ) o di semplici oggetti ma colmi di ricordi e attimi.Jeremy Clapin oscar animazione

Suddiviso in due trame che si intrecciano inevitabilmente tra loro, Dov’è il mio corpo? segue sia la vita di una mano recisa che quella di Naoufel, un ragazzo che cova sogni e speranze, un ragazzo schiacciato dalla durezza della vita che vede i suoi sogni di essere un astronauta, un pianista,. infrangersi.Jeremy Clapin oscar animazione

”L’avventura” di una mano

La vera protagonista della storia è la mano, che vaga per la città, che si fa strada tra marciapiedi e piccioni, ratti, animali selvatici, si fa strada attraverso le vie della sognante Parigi per trovare il resto del suo corpo. Questo coraggioso ”passeggiatore svagato”. fugge da un frigorifero ospedaliero e vaga oziosamente tra tetti, metropolitane, camion della spazzatura, camere da letto dei bambini, ricordando malinconicamente il passato.

Una sorta di Virgilio che porta lo spettatore nella storia e tenendolo per mano, guidandolo per tutta la durata del film. Viene istintivo essere incuriositi da lei e appassionarsi al suo percorso, un viaggio che non necessita di voce o parole,. reminiscente di un’opera da cinema muto. Seguire l’azione è paralizzante e difficilmente si distoglie lo sguardo dal movimento: non servono dialoghi, la sola parte visiva è più che sufficiente per mostrare quella natura fredda, dura e schiacciante della vita urbana che la mano deve affrontare.

Ricordi indelebiliJeremy Clapin oscar animazione

Tra il reale e il surreale, tra il macabro e il fiabesco,. l’atmosfera del film prende forma attraverso la coesistenza di questi momenti, ciascuno in perfetto equilibrio. La storia non offre un finale conclusivo, neanche lontanamente; sceglie contrariamente di terminare il suo viaggio con una scena emblematica, in cui tutti i pezzi e i segmenti narrativi riescono in un certo senso a trovare una direzione coerente. Naoufel è uno scrigno di pensieri, dolori e rimpianti che sono rinchiusi negli oggetti, come il suo registratore di cassette d’infanzia, nei suoi ricordi, nella vista della città dal tetto di un edificio abbandonato, in un gesto, nel coraggio di tentare un’impresa irrazionale. Dov’è il mio corpo?, senza rispondere mai davvero a nulla, ci apre a uno scrigno infinito, profondo e inestricabile di possibilità.

Jeremy Clapin oscar animazione

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