“L’innata sensibilità artistica di una stella nascente”
Cari lettori di Pixelinea, oggi vogliamo parlarvi di un artista emergente di grande talento, dotato di una versatilità e una manualità non comune: Omar Jebari.
Come è nata la tua passione? e Quando?
Fin da piccolo disegnare è sempre stata una cosa spontanea per me, per cui quando mi fanno questa domanda rispondo semplicemente che non ho mai smesso! (ride)
Naturalmente l’approccio è cambiato negli anni ma in generale l’ho sempre considerata una cosa molto personale e per varie circostanze e scelte di vita sono sempre stato autodidatta. Se dovessi scegliere un momento esatto probabilmente direi che durante l’adolescenza ho iniziato a vedere il disegno anche come uno sfogo, un modo per scoprire e capire le cose e come un modo per superarmi ogni volta.
Quali sono i riferimenti artistici e culturali che hanno maggiormente influenzato il tuo lavoro?
Questa è una domanda in cui potrei perdermi perché sono davvero tanti i riferimenti di ispirazione. Per quanto riguarda l’arte più in generale direi che la lezione degli impressionisti è stata sicuramente qualcosa che mi ha influenzato parecchio ma l’aver scoperto il fumetto e l’animazione in tutte le loro forme e provenienze continua a darmi nuovi stimoli soprattutto se parliamo del processo di sintesi che ci sta dietro. Nello specifico, avendo iniziato con fumetto e animazione giapponese ho “imparato” a disegnare in un certo modo che naturalmente col tempo si è discostato molto dallo “stile manga” perché è diventato più personale. omar jebari intervista arte
Un altro esempio fondamentale è stato l’approccio con il fumetto occidentale e italiano, e a proposito non posso non menzionare Gipi che è tra gli autori che più mi ha colpito nell’ultimo periodo e Gigi Cavenago che ammiro per la sua sintesi e per la gestione del tratto e del colore. Ultimo ma non per importanza è il fatto che grazie agli studi di architettura ho riscoperto la potenza del disegno dal vero, e che la realtà dovrebbe essere sempre una fonte di ispirazione con cui confrontarsi.
Qual è il metodo progettuale che applichi alla creazione dei tuoi lavori?
Beh per esempio quando lavoro su commissioni partire da un’idea ben strutturata è fondamentale e cerco sempre di essere molto metodico. Per il resto non ho una precisa regola, spesso trovo divertente proprio sperimentare e andare di getto. Altre volte invece sono spinto proprio da un’idea che mi porta a ragionare sulla composizione, sul colore e sulle sensazioni che voglio trasmettere quindi procedo per gradi e quella della bozza è sicuramente la parte più importante. In genere direi che per trovare un’idea mi lascio ispirare veramente da qualunque cosa: una canzone, un libro, un film o una sensazione.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Non saprei. Sono tante le idee che vorrei realizzare ma senza dubbio riuscire ad integrare il disegno in una prospettiva lavorativa sarebbe molto soddisfacente. Nel frattempo mi metto alla prova come posso e dare il massimo per migliorare!!
Cosa vuoi trasmettere attraverso le tue creazioni?
C’è chi ha l’esigenza ed il bisogno di raccontare qualcosa con l’arte, io in questo mi sento abbastanza emotivo nel senso che mi trovo molto di più nel trasmettere una sensazione con una singola immagine. Spesso mi ritrovo a pensare al concetto di bellezza e come riuscire ad esprimerlo in una “forma” attraverso segni. omar jebari intervista arte
Quali sono i mezzi artistici che prediligi?
Mi sono sempre trovato a mio agio con le matite, le chine e le tecniche tradizionali come l’acquerello ma da un po’ mi sto esercitando anche sul digitale che è uno strumento parecchio diverso e con la sua complessità e potenzialità riesce ad essere uno strumento molto valido e con un mixing tra le due tecniche possono succedere cose molto interessanti. omar jebari intervista arte
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