Dai primi anni dell’Ottocento, l’artista diventa il mito della follia. Molti esempi ne sono la prova, come Van Gogh. Ma anche chi non ha avuto evidenti problemi mentali, è spesso caduto nella tentazione di entrarci. Scopriamo insieme quali sono questi pittori. Opere segnali follia pittori
Gustave Courbet, Autoritratto Opere segnali follia pittori
Un dipinto che evince la disperazione. Il pittore qui ha 25 anni e prova a rispondere ad una domanda dinanzi allo specchio, come fosse in posa per un selfie. Rosse le guance e sbarrati gli occhi, i capelli scompigliati e la camicia spiegazzata, sguardo ubriaco. Opere segnali follia pittori
Edvard Munch, L’Urlo
Un paesaggio in fiamme, una strada tortuosa e in un uomo pallido e disperato. Al di là delle già evidenti crisi di angoscia del pittore, quest’ultimo qui voleva raccontare l’ansia di quando sentì la sua collina tremare.
Giacomo Balla, La pazza
Il futurismo mancava poco ad arrivare ma Balla sapeva già appassionarsi di forme spezzettate in cui la luce diventa colore. Un dipinto dove è evidente la presenza di un mondo crudo e pieno di ombre e disperazione. Una donna che gesticola in maniera scoordinata, dinanzi ad un balcone in cui si mostra una strana controluce. Uno sguardo perso, un interlocutore immaginario tra compassione e spavento.
Pieter Brugel il Vecchio, Margherita la Pazza
Personaggi di fantasia come spiegazione di fenomeni irrazionali. Folklore fiammingo in mezzo a donne piene di collera in un forte impeto di ira. Un film dell’orrore dove Margherita semina morte e distruzione, tra incendi e creature grottesche. La donna indossa i pantaloni, come a voler dimostrare, secondo il pittore, che la pazzia appartiene al genere femminile.
Francisco Goya y Lucientes, Il sonno della ragione genera mostri Opere segnali follia pittori
Un uomo che dorme con la testa appoggiata al suo scrittoio. Il suo sonno genera strane creature come uccelli notturno, una lince ferma come sfinge. Il messaggio è dimostrare come l’immaginazione può portare a strati profondi del subconscio in cui ogni fantasia è vicina all’incubo.